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La poesia pittorica di Ivana Montenegro

Ivana Montenegro vive e lavora tra Vimodrone (Milano), Senigallia (dove è presente con una mostra permanente) e Bolzano.
Autodidatta, pur con solidi studi artistici alle spalle, si inserisce fin da giovane nel mondo della pittura contemporanea.
Solo da qualche anno ha iniziato a partecipare a mostre collettive e personali e i riconoscimenti da parte della critica e del pubblico non sono mancati.
Le sue ultime opere si possono collocare nel filone astratto europeo, ma con uno stile tutto proprio, che con quelle spatolate materiche, tende ad esaltare con il colore, i sentimenti e le emozioni.
"Dipingere è anche donare - dice Ivana Montenegro - donare con arte una parte di se stessi, per colorare la fantasia a chi si è scordato di sognare".

E' quasi incredibile l'evoluzione artistica di Ivana Montenegro, che avevamo incontrato tre anni fa e ritroviamo oggi.
I suoi "paesaggi astratti" sono sempre evocativi, caratterizzati da un'atmosfera sospesa, che coinvolge lo spettatore; una poetica che riporta all'attenzione della contemporaneità, una pittura imbevuta di arte del passato remoto, a ricordare le forme in disfacimento di Tapies e le sovrapposizione di Fautrier e dei loro "paesaggi mentali", dove il ritmo e il dinamismo sono presenti contemporaneamente.
Le ultime opere della Montenegro, influenzate all'inizio dall'astrattismo internazionale e dalla pop art (vedi l'inserimento di corpi estranei sul supporto) acquistano oggi una "Luce mediterranea", si illuminano di ricordi metropolitani e diventano più solari. Luce e colore adesso creano la realtà immaginaria di questa artista.
La superficie del quadro è diventata lo schermo su cui vengono proiettate sensazioni di luce-colore e da qui provengono l'alone di mistero e le risonanze dell'interiorità proprie di questa pittura.
Mentre le opere precedenti della Montenegro erano più "Crudeli", più dure, le ultime sono piene di slancio (più ottimiste) verso il destino dell'uomo.
Si tratta, come sempre, di opere non dovute al caso ma ordinate, chiere; la luce non è mai sovrapposizione ma volume, corpo vibrante e le masse scure hanno una dimensione e un peso uguale alle masse chiare.
Quella di Ivana Montenegro è una pittura di azione, gestuale, un "furore" pittorico mai riscontrato nell'arte di una donna: forza viva, pulsazione del sangue, istinto, gioia, dolore e slancio trovano la loro incarnazione nelle sue opere.
La scelta dei materiali è sempre personale (carte, oggetti) e rispecchia la coincidenza tra l'uomo e la natura, una natura che diventa arte e viceversa.
La superficie dell'opera, che in precedenza era incisa, lacerata, ad evocare sentimenti di desolazione e di rabbia e il senso della distruzione operata dal tempo, adesso ha preso coscienza del colore e si arricchisce dei rossi, dei viola, dei blu e dei gialli.
Per la Montenegro l'imperativo categorico è essere se stessa, far coincidere cioè le passioni personali con ciò che dipinge sulla tela. In definitiva, con l'opera di questa artista adesso si può facilmente comprendere che la poesia non nasce solo da uno sfogo lirico, ma può scaturire anche dalle rime della pittura.

Eraldo Di Vita
OPERE
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