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Le "Sensations" di
GIOVANNI KORALLO

Giovanni Korallo è nato a Lecce nel 1938,ha frequentato l'Istituto d'Arte e l'Accademia di Belle della stessa città e inizia la sua attività nel 1960. Nel 1964 aderisce ad un Gruppo di tendenza pop-neodada e successivamente si occupa di poesia visuale, del Centro Culturale "Gramma", di fotografia e di insegnamento presso il Liceo Artistico della sua città.
E' negli anni Ottanta che Korallo si dedica interamente alla pittura facendo mostre personali in tutto il mondo: "Italian Renaissence"(Dallas-USA 1987), "Steiemarksches Joanneum Museum" (Graz-Austria 1990), "Interior con señora" (Madrid e Bilbao-Spagna 1992), "Cenando en casa del Sevillano" (Istituto Italiano di Cultura - Madrid 1994), "Feira Internacional de Arte" (Nizza 1997), "Wilde & Korallo"( col patrocinio dell'Università degli Studi di Lecce-2000), "RossoKoralloRedKorallo" (Istituto Italiano di Cultura di Nairobi-Kenia 2000), "Tangos" (Istituto Italiano di Cultura di Lisbona-Portogallo 2003), senza contare le innumerevoli personali in tutta Italia (Roma, Milano, Lecce, Firenze, Taranto, Pisa ecc.).
Giovanni Korallo vuol esprimere con i suoi dipinti le sue impressioni sensibili (sensations) nella forma più adeguata e più efficace possibile, in quanto le "sensazioni" hanno quasi sempre un carattere di avvenimento (danza, paesaggio metropolitano, la musica, il circo).
La sua è la pittura di movimento e d'azione che era iniziata col Caravaggio, che descrive un mondo veloce che, mentre ancora incalza, già è passato. Un mondo fluttuante espressione della cultura moderna.
L'artista esamina le sensazioni della vita di tutti i giorni (momenti di divertimento, di lavoro, di solitudine o moltitudine dove si incontrano ballerini, motociclisti, passanti, vita di città, cardinali e belle donne) dimostrando di aver assimilato pienamente l'opera di Edward Hopper, al quale ha dedicato anche un suo quadro (Sognando Hopper).
Nei quadri di Korallo non si evidenzia tanto il cambiamento esteriore del mondo ma piuttosto la propria e altrui reazione a questi avvenimenti, in quanto egli sa benissimo che è impossibile trasmettere sensazioni senza un'intensa partecipazione all'opera stessa.
Gli elementi scenici di quest'opera sono sempre in movimento come nello svolgersi di un film e l'osservatore è spinto a prolungare virtualmente lo spazio del quadro per poter osservare la scena successiva. L'osservatore diviene così parte del quadro e delle scene che esso rappresernta.
Sia i temi dei quadri di Korallo che la maniera di rappresentarli concorrono a fornire il suo realismo personale. Egli lavora con gli elementi scenici del mondo che lo circonda, della nostra realtà quotidiana, appunto.
Nei quadri di Korallo non cè né critica sociale né pessimismo esistenziale, c'è la vita del movimento e la gioia.
Le opere di questo artista devono essere lette su due livelli: il tema e la tecnica. In un quadro come "Paesaggio metropolitano 1" il tema è quello di uno scorcio di marciapiede, di una qualsiasi città americana, dove due donne eleganti si incrociano sensa vedersi e ognuna va per la sua strada con i simboli che rappresenta (Coca Cola, One, N.Y.). Anche il taglio e l'uso della prospettiva dell'opera sono personali: si vuol fermare l'attenzione sulle due donne e quella più vicina a noi è più piccola di quella più lontana, in modo che l'osservatore abbia una visione più chiara del tema stesso. La tecnica è quella dell'olio su tela, ma la composizione dei colori e il loro accostamento subiscono lo stress inconscio dell'incontro (il rosso che divide perentoriamente le due donne e le scritte che sembrano impresse un po' sul muro di fondo e un po' sul corpo di una di esse).
Restiamo nell'ambito del realismo con un pizzico di pop-art.
Colpisce di Korallo anche lo status poetico delle sue opere. E' sufficiente prendere visione del bellissimo catalogo "Wilde & Korallo", dove i brani poetici di Oscar Wilde sono accoppiati alle opere di Korallo e che sembrano fatti appositamente per descriverle (come ci fa notare Dario Ersetti).
Una delle ultime mostre di Giovanni Korallo, presso l'Istituto Italiano di Cultura a Lisbona, ha per titolo "Tangos" e rappresenta una svolta nella pittura del Maestro leccese, dove il tema e il colore si rinnovano continuamente (nel ballo tipico, nelle strade, nella metropolitana).
Korallo anticipa, come nel film "Shall we dance" (con Richard Gere e Jennifer Lopez), un romanticismo che sembrava ormai sorpassato, ma che ritorna prepotentemente alla ribalta, come gli ambienti, gli abiti, i volti, gli atteggiamenti e le luci che l'artista utilizza, come un regista per concentrare l'attenzione sui dettagli essenziali.
La matrice hopperiana di Korallo si riscontra maggiormente in questi quadri, anche se mentre il pittore americano era portato a mitizzare di più le cose statiche e spesso "banali", Korallo predilige il movimento e fa partecipare l'osservatore al tema dell'opera, introducendolo in essa. In definitiva Hopper è un pessimista, al contrario di Korallo che fa dell'ottimismo uno dei suoi punti di forza.
L'artista oppone la sua chiarezza esplicita all'intimismo e al mistero delle opere di Hopper. Alle desolate periferie di Hopper, le auto abbandonate e la nebbia piovigginosa che lascia dietro di sé una noia profonda, Korallo oppone strade piene di gente gioiosa di partecipare alla vita. Ambedue gli artisti hanno comunque il senso della composizione che offre, ovviamente in diverse maniere per i periodi diversi, una visione della situazione della vita.
Se gli impressionisti e Hopper stesso si dedicavano a scene di vita quotidiana (teatro, balletti, caffè, esterni), la vita quotidiana delle opere di Korallo è rappresentata dal movimento e dalle frenesie dell'uomo moderno; i primi dipingono la luce naturale, Korallo quella "artificiale" del modernismo; i primi usano i colori del tempo e delle stagioni, Korallo usa i colori più accesi e brillanti delle strade e delle balere illuminate.

Eraldo Di Vita  
OPERE
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Musicista cieco Strada di New York
Marketmania Paesaggio metropolitano 1
Paesaggio metropolitano 2 Paesaggio metropolitano 3
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