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Carlo Maria Giudici

Carlo Maria Giudici è nato a Lecco nel 1954, dove vive e lavora. Autodidatta, partecipa alla vita artistica dal 1973, con mostre e concorsi, conseguendo titoli accademici e riconoscimenti vari in tutta Italia (vedi il suo sito web: www.carlomariagiudici.it).

La "Gallocrazia" di Carlo Maria Giudici

Dal punto di vista formale e intellettuale Carlo Maria Giudici può essere considerato un artista a tutto campo,frequentatore dei movimenti impressionisti, astrattisti ed espressionisti, in quanto nella sua arte e soprattutto nelle ultime opere dedicate alla "gallocrazia", prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà, così da accentuare i valori emozionali ed espressivi.
L'artista prende a prestito l'immagine del gallo (simbolo di fierezza , di vitalità espressiva e combattività) per esprimere tutta la sua interiorità e la battaglia che questo poeta della pittura combatte con sè stesso.
Fin dall'antichità il gallo è sempre stato considerato sacro in molte religioni, che col suo canto all'alba invita gli uomini ad alzarsi per recitare le preghiere del mattino e vincere le potenze del male.
In queste ultime opere l'accentuazione cromatica, il tratto forte e incisivo, la drammaticità del contenuto interiore sono caratterizzati dai colori vivi, dove predominano quelli più accesi, dal rosso al blu, dal giallo al verde. Tutti i colori dell'iride si alternano e si mescolano tra loro in una sinfonia di bagliori.
Le immagini che il Giudici ottiene sono sempre autonome rispetto alla realtà, il dato visibile viene reinterpretato con molta libertà, traducendo il tutto in vortici colorati che creano una pittura molto suggestiva ed emozionale.
L'arte del Giudici avrebbe entusiasmato anche i "fauves" che nei primni del Novecento esposero al Salon d'Automne a Parigi (Matisse, Vlaminck, Derain e gli altri), quegli artisti nella cui pittura prevale il tema del disagio esistenziale, l'angoscia psicologica e la critica ad una società borghese e ipocrita.
I galli di Carlo Maria Giudici sono l'espressione di un grido interiore, un grido che porta in superficie tutti i dolori e le sofferenze umane e intellettuali del mondo moderno e cercano, per quanto possibile, di attenuarli con la luce e il colore.
Con queste ultime opere Carlo Maria Giudici rende espressiva la realtà esterna, così da farla coincidere con le risonanze interiori dell'artista. Da qui il suo avvicinamento all'aspetto informale e astratto delle cose, che contribuisce in maniera determinante a fondare i principi di una estetica moderna, trasformando l'espressionismo e l'astrattismo in movimenti di intonazione lirica, ad un metodo di progettazione razionale, di una nuova sensibilità estetica, cercando di rappresentare la realtà cogliendo solo quegli aspetti luministici e coloristici che rendono piacevole ed interessante lo sguardo sul mondo esterno.
L'impressionismo e l'espressionismo del Giudici, al contrario dei "fauves", sono sempre connotati da un atteggiamento positivo nei confronti della vita, sempre alla ricerca del bello, dandoci immagini di indubbia gradevolezza, dove i soggetti (in questo caso i galli) sono scelti con l'intento di illustrare anche la gioia di vivere una vita connotata da ritmi piacevoli e vissuta quasi con spensieratezza.

Eraldo Di Vita

OPERE
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Battito di ali Battito di ali 2
Il gallo Il gallo acrobatico
Il gallo 2 Il gallo 3
Il gallo 4 Il gallo imperiale
Il gallo vanitoso La danza del gallo
La danza del gallo 2 Lorologio del gallo
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