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La pittura "rock" di Carlotta Schiavio

Carlotta Schiavio è nata a Bologna e ha passato i primi trenta anni della sua vita in Africa e negli Stati Uniti.
Dopo un periodo a Londra si è stabilita a Roma, dove ha perfezionato la sua tecnica pittorica in chiave intimista.
E' un percorso che consente ad ogni cellula del suo corpo di esprimere quella creatività che pervade e che governa la sua istintività.
La sua tecnica è l'acrilico: un elemento estremamente versatile che le permette di applicare il colore puro, diluito o mescolato con altre materie.
Spesso utilizza più tele cucite insieme con fili di cotone di lamè o di seta. I colori luminosi e spesso fosforescenti, vengono esaltati da glitter poliformi. Ama dipingere a terra per poter avere una visione a 360º del suo lavoro.
La sua pittura è una ricerca interiore. Un percorso personale e spirituale che attraverso le cuciture delle sue tele intende rappresentare il bilanciamento delle forze contrarie della sua psiche, la lotta per la ricerca dell'equilibrio spirituale e personale e il desiderio di continuare il suo viaggio, arricchita dalla consapevolezza acquisita.
La Schiavio inizia ad esporre con più frequenza dal 2002 e le sue opere si trovano già in numerose collezioni private e pubbliche in Iatlia e all'estero. Di lei hanno scritto molti critici: una di essi, Enrica Fontanini (il suo scrittro lo riportiamo nelle "News") sembra aver colto l'essenza dell'arte di Carlotta Schiavio.

L'arte di Carlotta Schiavio è tutta giocata sui ritmi, sul movimento, sulla tensione delle forme, che si evidenzia nell'universo variato e complesso della sua pittura.
Così nascono quei simbolismi, sui monocromi verdi, celesti e azzurri, simbolismi fatti di cieli stellati, quadrati, figurazioni cellulari e reticolate, come fantastiche ragnatele, amebe preistoriche e favi di api robotiche, futuristiche o meduse primigenie.
Quella della Schiavio è una pittura rock, come direbbe Celentano, un'indagine che parte dallo spirito e va alla ricerca dell'equilibrio personale e spirituale.
Le informali polveri di sabbia e pietra pomice conferiscono alle sue opere il senso della materia, mentre l'ordine distillato dei cerchi, dei punti e dei segni ci conducono inequivocabilmente ad una rarefatta visione dell'impalpabile e dell'immaginabile da catturare e da tradurre nell'intimo dell'osservatore.
Altro incantamento ci proviene dai reticoli misteriosi che sovrastano il monocromismo del supporto, che alterna i simbolismi sopracitati, costellazioni che sono una chiave di interpretazione dei sentimenti.
Il nuovo astrattismo si riscontra nelle opere della Schiavio attraverso il geometrismo-cinetico che pervade le sue opere, un'occasione per ritrovare la qualità pulsionale e gestuale del movimento.
Il ritorno all'astrazione degli artisti di tutto il mondo anni Novanta è inteso da Carlotta Schiavio come ricchezza di soluzioni espressive e formali che questo genere offre, che si fondono sul colore e l'uso di materiali anormali ed esaltano il piacere e la felicità di dipingere.
La ricerca del movimento, sopra la pace della monocromia, ci sembra fondamentale nelle opere di Carlotta Schiavio, di quel movimento ritmico che suggerisce l'affascinante mondo della libertà immaginativa, della geometria e della memoria.
E' ovvio che la pittura della Schiavio subisce l'influenza delle diverse culture di provenienza (Siria, Daghestan, Austria, Stati Uniti, Italia) e di quelle assorbite durante i numerosi viaggi, mentre l'utilizzo di più tele cucite insieme da fili di cotone, di lamè o di seta non è altro che il desiderio di riunire, di razionalizzare gli spazi in rapporto a segni e immagini della sua ricerca estesa anche alla narrativa e alla critica, di suturare qualla frattura-ferita fra l'artista e il mondo che lo circonda.
Le opere di Carlotta Schiavio sono immediate, naturali, istintive, anche se consapevoli e colte, di quella cultura raffinata e di grande competenza espressiva.
In queste opere si avverte l'interiorità, la riflessione, nel senso non soltanto della pittura, ma del vivere, dell'esistenza, della realtà e del'evoluzione estetica delle cose.
L'atto artistico è sempre più spesso misterioso nei dipinti di Carlotta Schiavio,mistero dell'attesa, mistero della sensibilità, mistero del rapporto tra simbolo e alfabeto, tra forma e segno, tra geometria e risonanze cosmiche.
Mi piace definire Carlotta Schiavio artista nel segno dell'inquietudine, poichè per la sua arte non esistono limiti, vincoli, regole da rispettare nelle quali non si riesce a far rientrare la personalità di questa artista. In definitiva la Schiavio non ama le regole, soprattutto le regole definite, lei è una di quelle che non si sente mai paga delle parziali realizzazioni.


Eraldo Di Vita  

E-mail: cschiavio@yahoo.com
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