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Roberto Parrini - 2

Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po' la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati...
(La Metamorfosi - Franz Kafka)
Roberto Parrini è uno dei pochi intellettuali rimasti nel mondo dell'arte e come Gregor Samsa, il protagonista de "La metamorfosi" di Kafka, invece di trasformare se stesso nell'orrido e gigantesco insetto, deturpa i suoi personaggi e fa risaltare la parte "peggiore" di essi, quella più tenebrosa , come quando agli inizi della sua carriera disegnava, a Firenze, i pazienti dei manicomi e i cadaveri degli animali nei macelli comunali.
Che strano personaggio, vi varrà da chiedervi, ma se pensate per un attimo alla vita di uomini come Max Ernst, Klee, Magritte, Modigliani, Van Gogh e Schiele, le stranezze degli artisti non vi meraviglieranno per niente e capirete anche le ragioni per le quali un artista sceglie la strada più congeniale al suo temperamento di uomo.
Roberto Parrini, che conosce bene la storia dell'arte internazionale, ha scelto la strada del " silenzio", odiando a morte il "frastuono" della ricerca del successo a tutti i costi (del resto anche i citati Ernst, Modigliani , Van Gogh e C. non conobbero mai il grande successo da vivi); lui disegna i mostri che abbiamo dentro e non abbiamo il coraggio di mostrare al prossimo , rimanendo con le nostre ansie e le paure che ci tormentano e ci turbano i sonni. Parrini diventa il nostro Maestro all'Ecole de Monstres (La scuola dei mostri), ce li rende più accettabili, grotteschi e improbabili, surreali, eppure quasi familiari ,per abituarci a sopportarli dentro di noi.
Con le sue fantasie, Roberto Parrini rende visibili le nostre paure e i pensieri che non vorremmo mai svelare a nessuno, come il pensiero fisso di una donna con due falli nel cervello e quello di molti di noi che pensano al la donna come ad un busto formato da un occhio, una bocca orizzontale e un grande sesso verticale, un caprone che ingoia un altro animale, a significare "e verrà l'uomo a castigar l'altr'uomo", la testa di un alieno (l'uomo del futuro?) o l'uomo cavallo, per sottolineare quella sottile differenza che passa fra l'uomo e l'animale: la ragione.
Parrini si chiede se la figurazione in sé stessa ha ancora un senso e va alla ricerca di nuove forme e significati, cercando con insistenza quella reazione chimica che l'opera deve suscitare tra l'opera stessa, il pittore che l'ha realizzata e chi la guarda.

Riconoscimenti ottenuti:
1) Premio Guglielmo II - Monreale
2) Premio Biennale della Creatività - Verona
3) Premio della Critica 2014
4) Premio Oscar Arti Visive - Monaco 2015
5) Palma d'Oro per l'Arte - Monaco 2014
6) Premio Roma di Piazza del Popolo di Paolo Levi
7) Mercurio d'Oro 2016 - Nizza
8) Palma d'Oro - Montecarlo

Eraldo Di Vita

OPERE
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