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I messaggi virtuali di
ANDREA PAGNACCO

Andrea Pagnacco è nato a Venezia nel 1937, dove attualmente ha il suo studio, mentre la sua attività la svolge fra la città lagunare e il suo atelier di Basilea.
L'artista cominciò ad esporre nel 1958 e ha al suo attivo più di 200 mostre delle quali 70 personali in tutto il mondo. Pagnacco partecipa, con varie gallerie, all'Arte Fiera di Basilea, di New York, Bologna e Bari.
Della sua attività artistica si sono occupati i critici più importanti in Europa e nel 2001, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia, uno studente ha portato la tesi di laurea col titolo: "Andrea Pagnacco: un artista veneziano".
Le sue opere fanno parte di numerose collezioni private, nonchè di Istituzioni pubbliche e private in Italia e all'estero.

Seguo da oltre tret'anni l'evoluzione artistica di Andrea Pagnacco e rimango continuamente affascinato dalla sua tecnica pittorica e dalle continue innovazioni.
Oltre a saper veramente dipingere, Andrea Pagnacco non si è mai fermato sui risultati acquisiti ed è sempre andato avanti nelle sue ricerche in modo del tutto personale.
Nella sua lunga e brillante carriera, Pagnacco è passato attraverso una grande quantità di esperienze artistiche, senza lasciarsi influenzare da nessuno e verso la fine degli anni Novanta (dopo il ciclo l'evocazione del suono) la sua ricerca si è concentrata su una inquietante e intrigante realtà: quella virtuale, che già lo aveva affascinato quando si era dedicato a dipingere i computers, prima basandosi sulla realtà virtuale in chiave prettamente oggettiva (vedi il violinista virtuale) per poi approfondire questa tematica , tanto da passare dalla realtà virtuale oggettiva alla realtà virtuale soggettiva, servendosi di quel computer biologico rappresentato dal suo cervello.
I Messaggi Virtuali di Andrea Pagnacco sono davvero nuovi e attuali; si tratta di dodici opere (oli e tecniche miste) eseguiti dal 1998 al 2005, di alto valore artistico, dove la pittura e la tematica raggiungono alti livelli emozionali: "Virtual 8", "Virtual Ferry", "Il pasto della pianta carnivora", "Virtual Portrait Bill Gates", "Il grido virtuale di Edvard Munch", "La vettura virtuale di carne", "Il deposito degli universi virtuali", "La madre virtuale", "Mare Nostrum su internet", "L'oscena perfezione in un Cyborg","Follie cibernetico-virtuali", sono i titoli di queste fantastiche creazioni.
Molti dei lavori di questa realtà sono formalmente legati ai video games, alle play stations, per arrivare alla cibernetica e all'homo elettronico, così perfetto da poterlo paragonare all'homo sapiens.
Ecco perchè, in questi suoi lavori che sono in continua evoluzione, Andrea Pagnacco si ritiene concettualmente un futurista, appartenenete ad un mondo legato mani e piedi al futuro.
E' evidente come la battaglia futurista di Pagnacco sia nata dalla polemica col tradizionalismo culturale e il passatismo benpensante e borghese di oggi che, come nel primo e nel secondo futurismo, non cessarono di imperare.
La tematica attuale di Andrea Pagnacco è solo una costola di tutta la sua impalcatura artistica e si ispira all'uomo cibernetico del futuro e alla sua attività. Le opere che ne scaturiscono oltre ad essere, come sempre, perfette nella tecnica sono piene di pathos e di rivelazioni fantastiche.
Mentre gli antichi futuristi erano alla ricerca del movimento, Pagnacco parla all'uomo del futuro e alle sue modificazioni fisiche e genetiche.
Come sarà l'uomo fra diecimila anni? Che funzioni avrà sul pianeta Terra e nello spazio che lo circonda? Tutto ciò che oggi è puramente virtuale e fantascientifico, nel futuro diverrà possibile e scientificamente attuabile.
Andrea Pagnacco, con la fantasia e l'entusiasmo di un bambino, assapora già quei momenti attraverso la sua arte, dipingendo la realtà futura come la potrebbe interpretare un pittore fra mille anni.
E allora il violinista virtuale potrà suonare senza usare materialmente il violino o l'innamorato potrà amare la sua donna ideale senza la sua presenza materiale.
Credete davvero che questi siano tutti sogni irraggiungibili?
Per Andrea Pagnacco si potrebbe tranquillamente coniare un nuovo indirizzo artistico definendolo un postmodernista.
Le ragioni sono diverse, prima fra tutte quella che riguarda il ritorno generale e prepotente all'arte figurativa, poi il desiderio di assumere un nuovo atteggiamento ed un nuovo orientamento verso diversi canoni estetici e qualitativi, di un'arte che sopravanza, rimpiazza e succede al moderno in termini di evoluzione soggettistica e stilistica, per estensione e conseguente mutamento della logica del nuovo ed infine l'identificazione a diversi tipi di pubblico cui l'artista intende riferirsi.
Non mi meraviglierei affatto se il postmodernismo di Andrea Pagnacco si riferisse ad un breve periodo della sua vita artistica, per trasformarsi presto in ultrapostmodernismo , ma uno che dipinge come lui può permettersi qualsiasi cosa.

Eraldo Di Vita  
OPERE
Cliccare sull'opera per ingrandirla.
Virtual 8 Virtual Ferry
Paesaggio virtuale Il pasto delle piante carnivore
Virtual Portrait Bill Gates Il grido virtuale da Edvard Munch
La vettura virtuale di carne Il deposito degli universi virtuali
La madre virtuale Mare nostrum su Internet
L'’oscena perfezione in un Cyborg Follie cibernetico-virtuali
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