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ANTONIO PACINI
Un poeta astratto

Nato a Pistoia nel '54 e cresciuto a Montecatini Terme, Antonio Pacini ha sempre avuto una spiccata sensibilità per le materie artistiche (musica compresa). Ha frequentato il Liceo Artistico di Firenze, si è diplomato successivamente al Liceo Artistico di Lucca. La sua carriera lavorativa inizia come disegnatore in uno studio di Architettura prima e come ditta individuale poi. Intanto dipinge, esegue ritratti, cartelloni pubblicitari e Fumetti d'Autore.
Nel 1992 apre uno studio grafico insieme ad altri due professionisti e si orienta verso la comunicazione pubblicitaria. Lo studio si trasforma ben presto in una società : "Ipotesi Srl" e il successo è immediato, ma nonostate tutto lo attira di più l'attività crestiva e non quella imprenditoriale e nel 2003 si esprime in ambito puramente artistico, affiancando alle tradizionale tecniche pittoriche, le esperienze acquisite nella grafica e nella stampa digitale.
In questi ultimi anni Antonio Pacini realizza mostre ed esposizioni; una delle ultime dal titolo "Acquerelli trasformati", un percorso artistico che nasce dalla voglia istintiva e gestuale di usare una tecnica tradizionale (l'acquerello) e dalla successiva esigenza di sublimarla attraverso una metamorfosi digitale per ottenere una visione dilatata dell'immagine. Antonio Pacini, comunque, non si ferma sui risultati acquisiti ed è sempre alla ricerca di nuove esperienze artistiche sul colore, la forma e il materiale.

La via dell'astrazione di Antonio Pacini è pittura di sentimento,un sentimento esplicito e compresso che quando esplode improvvisamente origina quel caleidoscopio di colori che illuminano le sue opere, caratterizzate da una incontenibile emotività, espressioni di sentimenti ed emozioni che appaiono sulla tela attraverso il cromatismo , la luce e il movimento spontaneo delle curve e delle linee.
Le ultime opere di Antonio Pacini, come lui dice: "nascono dalla voglia istintiva e gestuale di usare una tecnica tradizionale (l'acquarello) e dalla successiva esigenza di sublimarle attraverso una metamorfosi digitale, per ottenere una visione dilatata dell'immagine che permetta di addentrarsi nel segno, nella materia e nel colore".
I titoli delle opere sono il percorso sentimentale che il nostro occhio deve fare per poter entrare nello spirito dell'opera stessa: "Festa in maschera 4", per esempio, ricorda gli acquarelli di Kandinsky e le foreste tropicali di Matta"; "Le vie del pensiero" sono un groviglio di colore in continua mutazione; "Madre e Figlio" dove la figurazione è appena accennata; "Apparente Caos", dove le lettere dall'alfabeto sono intrecciate tra loro in un improbabile dialogo; "L'attesa", che farebbe invidia al miglior Poliakoff.
Le ultime opere di Antonio Pacini sono sfavillanti di fuoco interiore, impregnate di musica cristallina e ogni sfumatura di colore è in grado di produrre un proprio effetto ( vedi "Calici e Calici", un'opera che avrebbe voluto dipingere Giacomo Balla) e risvegliare un'analoga vibrazione nell'animo del fruitore.
Gli studi di questo poeta astratto sulle forme, colori e i loro significati simbolici si intuiscono in ogni dipinto.
Antonio Pacini ci spiega con le sue opere che la pittura non è solo tecnica e colore ma è sempre più un'idea, un concetto, come quello di elaborare gli acquarelli e di trasformarli in opere di varie dimensioni e mai uguali all'originale e che diventano il "cosmo" energetico e dinamico di questo originale artista.
Provocatorio, a volte ironico, mai banale, Antonio Pacini parte dall'idea per produrre arte (la pittura moderna è ancora figlia di Duchamp), arte come espressione dello spirito e della comunicazione.
Ecco come la riproduzione, negli acquarelli di Pacini, diventa creazione e opera unica, estensione di un'idea gettata sul foglio di carta.
Il risultato diventa un gioco continuo in cui ogni cosa rappresenta quello che effettivamente è o, al limite, non è nessuna di esse. Le forme e i colori non scaturiscono più dal pennello, dall'acqua e dal pigmento colorante, ma il tutto è ingerito per essere rigettato e frantumato sulla tela e che arriva direttamente dal cuore, che diventa il diario dei suoi sentimenti (una pittura totalmente autobiografica).
La poetica atmosfera delle opere di Antonio Pacini diventa inquietudine e turbamento di chi le guarda.



Eraldo Di Vita  
OPERE
Cliccare sull'opera per ingrandirla.
Lecca lecca Madre e figlio
Le vie del pensiero Calici & Calici
Fumatore di sigaro L'attesa
Apparente caos Sguardi
Il Re Il Fuoco
Festa in maschera 4 Pensando all'uomo ideale
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