WebArtMagazine@Altervista
« Indietro [M-Q] | Home | ArteNetwork.Altervista.org

GILBERTO NARDINI
"Realismo Magico e Arte Popolare"

Gilberto Nardini è nato a San Giorgio di Nogaro (Udine) nel 1964, dove risiede e lavora.
Artista autodidatta, da circa un decennio partecipa a mostre e manifestazioni artistiche regionali e nazionali, ottenendo lusinghieri successi di critica e di pubblico.
I lavori più recenti di Nardini si concentrano su composizioni pirografiche e in grafite, realizzate su tavola o su carta, cogliendo i pensieri più intimi e nascosti e mettendoli a nudo con il suo tratto deciso e leggero, quasi a svelare con esso il carattere dei modelli dipinti.
Alcune volte l'artista aggiunge dei leggeri pigmenti coloranti per rafforzare i caratteri e i sentimenti dei soggetti raffigurati.
Per quanto concerne i ritratti, ognuno è una storia a sé stante, in quanto ogni volta viene fatto uno studio approfondito e personalizzato.

E' affascinante vedere antichi modi di dipingere e nuovi modi di trattare cose antiche.
Da Giotto ad Andy Warhol (tanto per delimitare un periodo di tempo) gli artisti si sono occupati del "nuovo realismo" della loro epoca e Gilberto Nardini non si discosta da questo modo di pensare, tanto da poter collocare la sua pittura nel campo del'arte pop (popolare), dato che per essere pop è sufficiente pensare popolare e cosa non c'è di più pop di un ritratto o dell'immagine di una bella donna?
Il ritratto è uno sguardo alla vita reale senza tanti sotterfugi o significati arcani. Le immagini pittoriche di Gilberto Nardini (composizioni pirografiche e grafiti su legno o carta) liberano l'arte dall'astrattismo e diventano l'introspezione dell'individuo.
Ecco perché considero Nardini un artista pop (contro ogni benpensante conservatore) perché crea immagini che qualsiasi passante può riconoscere in una frazione di secondo, che siano personaggi famosi, fumetti, bottiglie di cocacola come quelle di Warhol o immagini umane come quelle di Gilberto Nardini.
Dunque non è così azzardato voler collacare Nardini a fianco di Warhol, del resto quest'ultimo è diventato famoso per i suoi ritratti (Marilyn, Presley, Liz Taylor), mentre le opere di Nardini riflettono e sono quello che realmente siamo.
La differenza fra Warhol e Nardini ha solo un aspetto musicale: Warhol ascolta musica rock mentre dipinge; Nardini è più tranquillo e preferisce la musica classica; Warhol esalta i vizi delle persone che ritrae, Nardini ne esplora l'anima.
Ecco perché mi piace l'accostamento tra Warhol e Nardini, che sembrano in contrapposizione estrema, ma si attirano come il ferro con la calamita.
E' un susseguirsi di "differenze relative" di tempi e di luoghi: mentre la pop art americana di Warhol è suggerita e viene dall'esterno, quella di Nardini scaturisce dall'interiorità.
Si sa, gli artisti dipingono quello che amano: Warhol il denaro, Nardini l'umanità intera. Gran parte del pubblico collezionista reclama a gran voce il ritorno alla realtà , a quel "realismo magico" che ha contraddistinto tutta l'arte figurativa fino ad oggi.
Nardini, dunque, non si discosta dal modo di pensare dei figurativi moderni, indicatori del "Nuovo Realismo" attuale, tanto da poter collocare la sua pittura (lo ripeto perché sia chiaro, a mio rischio e pericolo) nel campo dell'arte pop (popolare) nel senso etimologico (e non solo) della parola.
Oserò di più nel dire che la pittura realistica di Gilberto Nardini si rifà addirittura ai ritratti realizzati dagli scultori romani dell'età imperiale, per la forte plasticità e la verosomiglianza psicologica, anche quella sofferta dallo stesso artista nel dipingere, condizione peciliare dell'autenticità delle emozioni artistiche e la partecipazione dell'artista ai traumi della società in cui opera.
Per questa via, il problema del "realismo" si traduce direttamente in quello del rapporto tra arte e società e anche da questo punto di vista è indiscussa la "popolarità" del'opera di Nardini, favorita anche da una grande abilità tecnica.
Nardini travasa interamente il suo ideale artistico nelle sue opere, con assoluta austerità e precisione, opere che racchiudono in sé la totalità del suo mondo espressivo, quello del concetto di "visibile", ma allo stesso tempo con la costanza che sa cogliere le fondamentali variazioni sullo stesso soggetto (penso alle infinite bottiglie di Giorgio Morandi), un principio che oltrepassa la realtà del soggetto stesso e si proietta direttamente all'interno del sentimento.



Eraldo Di Vita  



E-mail: gilberto64@libero.it
OPERE
Cliccare sull'opera per ingrandirla.
Desiderio Autoritratto
Pensieri svelati Pensieri nascosti
Ritratto di Bruna e Dorino Serenità
Penelope Ulisse
Penelope insidiata dai Proci Time
Studio per "Penelope" Studio per "Il canto delle Sirene"
Web Art Magazine contact: e-m@il