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Teresa Nanni

Teresa Nanni nasce a Imola e dopo essersi diplomata in pianoferte al Conservatorio G.Rossini di Pesaro si avvicina alla pittura frequentando gli artisti Andrea Raccagni, Tonino Gottarelli, Germano Sartelli e Mattia Moreni.
Dell'86 è la prima personale alla Galleria Asinelli di Bologna, dell'anno successivo la personale ad Arte Fiera di Bologna. Seguono personali e collettive tra le quali la mostra alla Galleria del Risorgimento di Imola, "Tre figure della differenza", insieme a Lidia Puglioli e Greta Schodl, a cura di Dario Trento (1993). Sono esposte le "Scranne", sculture che, pur rivelando una radice informale, si muovono su terreni densi di sonorità arcaiche. Le "Farfalle", ospitate in mostre collettive e i "Ritratti" (Biblioteca Comunale di Imola,2003), testimoniano il passaggio da una ricerca in ambito tridimensionale ad un interesse principalmente diretto alla pittura.
Nel 2003 riceve il Premio di Segnalazione della Giuria del "Terzo Premio Nazionale di pittura e scultura"-Città di Novara. Partecipa a Fe-Art Books-Rassegna Libri d'Artista (2007) con un lavoro ispirato al Giobbe biblico. Ai testi sacri fa riferimento anche l'ultima serie di opere: "Cantico". Dal 1996 affianca all'impegno artistico quello di art promoter, organizzando attività espositive con L'Associazione Culturale Nuovi Eventi di Imola. Va segnalata la mostra dell'anno 2000: "Via Crucis", con opere degli artistii Giannetto Fieschi e Hermann Nitsch, presso la Galleria di Arte Moderna di Imola.
Teresa Nanni vive a Imola in Via Petarca 2.
Studio: Via Saragozza 25
E-mail: an.ter@fastwebnet.it

La pittura delle ombre

Teresa Nanni si muove nella pittura "Skiagraphica", come gli antichi chiamavano "la pittura delle ombre e delle figure illusorie", tutto questo perchè la pittura non è altro che il sogno (l'ombra) della realtà.
Le opere di Teresa Nanni sembrano tolte dalle pitture murali greche, come la serie dei "Ritratti" (che assomigliano a delle sindoni), quella di "Giobbe" o del "Cantico"; scene epiche completate da iscrizioni verbali che hanno la funzione di chiarire ed evitare dubbi d'interpretazione, come: "Eccomi dunque...", "The bomb" (che ricorda l'atomica), oppure "Twin towers" (disastro delle torri gemelle), "Sono antrato nel mio giardino", "L'ho cercato ma non l'ho trovato", "Mi hanno tolto il velo...".
Quella di Teresa Nanni è pittura "senza durezza", fatta di profili e di ombre, di antichi significati e di moderne emancipazioni, ancorate alla tradizione arcaica che vuole la dimensione rigorosamente geometrica dello spazio, con libertà espressiva e compositiva.
A questa artista non interessa la raffigurazione materiale del soggetto, ma di quello che esso ha rappresentato nel passato e le emozioni che ancora può darci nel presente.
Aristotele avrebbe definita questa pittura "Eusynoptos", ossia gradevole a guardarsi nella sua interezza, Questa eusinottica (termine moderno) deriva dall'uso di schemi (schèmata) all'interno di un ordine ritmato (rhytmoi) di figure. Questo spiega perchè i dipinti di Teresa Nanni appaiono sorretti da una monumentalità dovuta alla giusta collocazione delle parti, alla distribuzioine delle grandezze e dei pesi visivi, alla relazione sintattica dei personaggi.
Questi dipinti hanno una veste elaborata di suprema leggerezza, che copre quanto è superfluo e scopre ciò che è necessario e che si muove al vento leggero del ricordo. Questo significa che la Nanni sa valutare attentamente le parti nude e quelle coperte con l'intento di mostrare il corpo o l'oggetto anche quando questo è coperto, come fanno i poeti quando lasciano i loro versi all'immaginazione del fruitore.
Il pathos delle opere di questa artista sta nell'equilibrio senza tempo tra rapporti descrittivi e compiutezza formale, tra i sentimenti e la coscienza razionale, il perfetto bilanciamento tra lo spirito di geometria che regola la composizione e l'animazione dell'espressione.
Infine, Teresa Nanni non ha bisogno del colore per dipingere le sue e le nostre emozioni, sono sufficienti pochi tratti dalla qualità intrinseca ben definiti, fatti di leggerezza, come se una membrana coprisse i toni più accesi.
Con la Nanni siamo all'estremo punto della poetica pittorica, di quella poetica-etica che insegna i valori comportamentali: il punto del non detto e della libertà di interpretazione.

Eraldo Di Vita

OPERE
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Sono entrato nel... L'ho cercato ma...
Mi hanno tolto il velo... La sua mano sinistra...
Volgiti volgiti Eccomi dunque sul fondo
Guerriero Il suono di una foglia
Crocefisso Donna seduta con cerchio
Figura che sale le scale Lottatori
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