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Lanfranco

Anche se Lanfranco non ama paragoni con i surrealisti, mi coglie l'obbligo di dirvi come ho conosciuto questo artista.
Nel Luglio del 1965, a Bruxelles, ebbi modo di incontrarmi con Renè Magritte presentatomi dal papà di Raymond Vincent del gruppo degli Wallece Collection. Parlando della pittura italiana moderna fu proprio Magritte a segnalarmi un giovane pittore che ammirava segretamente e qual pittore era proprio Lanfranco. Da quel momento, rientrato in Italia, ho seguito il lavoro di Lanfranco diventandone grande estimatore e amico.

Un mito del surrealismo

Il tema principale di Lanfranco è sempre stata la donna. Se la "guerra dei Sessi" (e dei sensi) resta un argomento in primo piano nell'uomo della strada, oggi sono proprio gli intellettuali e gli artisti a considerare la donna un architepo che percorre la strada della vittoria sull'uomo e, forse, sull'intera umanità.
Qui emergono gli elementi che caratterizzano l'opera di Lanfranco, che nella donna crede profondamente, tanto da trasformarne l'anatomia in ornamento e viceversa. L'artista non rimane ancorato all'esteriorità, ma il suo desiderio è quello di inoltrarsi nella "psiche" e nel sentire interiore.
Questo linguaggio visivo trae i propri simboli dall'universo onirico della psicologia e le immagini femminili che Lanfranco rappresenta, oltre ad avere un riflesso erotico, si arricchiscono della sensibilità interiore e della spiritualità che infondono, cercando di dare una propria soluzione all'enigma metafisico dell'esistenza femminile.
Ecco perchè? considero Lanfranco, con Magritte e Dalì, un "mito del surrealismo", ma mentre Magritte dipinge la donna oggetto (lo stupro, la filosofia del boudoir) e Dalì delira di odio e d'amore per una donna ideale (Venere di Milo a cassetti, Leda Atomica), nelle opere di Lanfranco il corpo della donna si apre, quasi inconsciamente, non solo all'occhio, ma anche al pensiero, al sogno, con fiducia, musicalità e dedizione.
La cosa più fantastica di Lanfranco, tuttavia, è la capacità di far parlare i suoi quadri con la poesia.

Così io la vidi dopo quel grande
orizzonte, distesa sui sedili azzurri
I seni rosa di perla,
i capelli biondi d'estate
la bocca, per l'antica sete
il collo scoperto e tutte le sue linee d'argento,
poi il suo odore, un profumo
senza profumo, il
suo corpo, un deserto
di calda sabbia dorata.
Il giorno in quel momento morì
ma io lo vissi di più, di più.
Avevo oltrepassato il buio
che soltanto dopo ritrovai.


Ecco la poetica di Lanfranco si amalgama alla sensibilità femminile; egli intende l'amore per la donna come cultura, perchè? la cultura è materia della sua creazione artistica, che oltre a farci capire ci fa sentire amore per lei.
Lanfranco e le sue opere e le sue poesie ci fanno comprendere come l'amore per una donna sia intimamente legato al mistero, al significato e all'estetica dell'intera esistenza umana.

Eraldo Di Vita

OPERE
Cliccare sull'opera per ingrandirla.
Apertura con frammento di cielo Il cigno lasciò l'uovo vuoto
Ofelia Io sono un labirinto
La casa era cielo e luce La scala dei segreti
La costellazione Anacoreti
Attratte da una luna Progetto per un autoritratto
Una nube per amica Eraldo Di Vita e Lanfranco
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