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Pino Grioni 2

Pino Grioni è nato a Castiglione d'Adda nel 1932, vive a lavora a Milano.
Pittore, scultore e ceramista si diploma a Milano all'Accademia Cimabue e in tutta la sua carriera ha all'attivo mostre in tutto il mondo, oltre ad avere ottenuto un gran numero di premi e riconoscimenti.
Alcune delle sue più grandi opere (vetrate, installazioni, sculture) sono conservate a Milano nella chiesa "San Nicolao della Flue", nel Santuario di Nairobi in Kenya e in tutto il mondo, tra istituzioni, musei e collezioni private.
Come ceramista ha frequentato le "fabbriche" di Albisola, con i colleghi artisti (Fontana, Lam e tutti gli altri).
Quella dell'artista Grioni è una rivolta non di ordine sociale, ma di ordine metafisico. Il suo è un temperamento cerebrale, a volte provocatorio, un romantico "star bene" nella propria pelle. Se per Grioni "vedere è creare" il suo pensiero non può che affidarsi alle immagini delle sue opere. Le immagini, più esattamente, sono il suoi pensiero.
L'immagine, infatti, è il solo mezzo per concretare un mondo di apperenze, per riportarlo nella giusta dimensione (umana e divina).
Grioni non si propone solo di denunciare quello che vede, ma anche di trasmettere emozione, speranza e amore.

Metafisica e simbologia

Qualla di Pino Grioni è un'umanità senza volto, nella quale ognuno di noi può rispecchiarsi e riconoscersi, sia quando egli tratta la simbologia della vita moderna, quella della famiglia, del lavoro, della religione del cosmo e dell'aldilà.
Se la metafisica è la scienza che studia le realtà trascendenti, quelle più distanti dalle "realtà fisiche", Pino Grioni si trova proprio nel centro di essa, come intesa da Aristotele nei suoi trattati. Questo artista più che studiare la realtà fisica dell'uomo, cerca di entrare nel suo intimo più profondo, nel suo pensiero, indagando sulla "realtà trascendente".
Se l'oggetto della metafisica è l'uomo in quanto "essere", Pino Grioni la rappresenta spesso attraverso la Teologia, in quanto Scieza d'Iddio e lo fa attraverso il linguaggio dei simboli, elementi a cui si può intuitivamente attribuire un significato sulla base del riconoscimento di un'analogia di per sè esistente.
I simboli di Pino Grioni sono le chiavi per aprire le porte dell'infinito, essi permettono di rendere sensibile e reale alla maniera terrena anche le cose più indecifrabili. Sono sempre più convinto che Pino Grioni è affascinato dalla "sacralità dell'arte", nelle sue componenti spirituali, nei contenuti più reconditi dell'uomo, quei contenuti che lo avvicinano sempre di più al Creatore.
Pino Grioni crede fermamente nell'uomo, fatto ad immagine e somiglianza d'Iddio e la sua fede nell'arte è così profonda da farlo sembrare un "fondamentalista della famiglia, del lavoro, della festa e della bellezza". Le figure di Pino Grioni hanno compiuto una metamorfosi nel passaggio dalla loro condizione umana a quella "divina", dove non si è perduta però tutta l'evidenza della loro umanità, anzi, in queste loro silhouettes, che nel corso degli anni diventano sempre più evidenti e brillano di cromie più accese, si nota sempre di più la presenza divina, oltre che umana.
Queste presenze sociali e ieratiche si stagliano su fondi pittorici solari e luminosi, che spesso hanno i toni del cielo più che della terra. Sospese a metà tra cielo e terra queste figure galleggiano in un tempo che appartiene al sogno e alla poesia di questo nostro artista ammirato, ormai, in tutto il mondo.

Eraldo Di Vita

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