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Il "realismo magico" di Ludovico Gilberti


I "quadriFotografici" realizzati da Ludovico Gilberti sono stampati in grandi formati su diversi materiali: canvas, acciaio, alluminio, carte speciali.
La scelta del supporto materico è finalizzata alla miglior resa artistica del soggetto fotografato. L'opera presenta l'immagine così come appare davanti all'obiettivo: il fotografo gioca con i tempi, l'apertura focale, il flash e il movimento per meglio rappresentare l'attimo, cercando di far risaltare non solo il soggetto, ma anche l'atmosfera che lo circonda.
[dal sito: www.vicolo51.biz ]

L'arte fotografica consente di catturare e di sottrarre al tempo un attimo, un'emozione irripetibile, come il sorriso di un bimbo o i colori di un tramonto.
Oggi possiamo parlare di fotografia d'arte e di ricerca come parliamo di pittura e di scultura e l'immagine fotografica è considerata da gran parte dei critici al pari delle discipline pittoriche.
È il caso di Ludovico Maria Gilberti che, nato come cultore di una fotografia intima, per sottigliezza e capacità evocative, le sue fotografie sono diventate opere d'arte paritarie alla pittura, dei veri e propri "Quadri fotografici", certificati e firmati.
Prima ancora che fotografo, Gilberti deve essere considerato un intellettuale: la sua riflessione sulla realtà (che rimanda ad una vasta ed eterogenea esperienza culturale) potrebbe esprimersi con lo stesso rigore che in fotografia, anche in poesia, oppure in forma narrativa o sul piano critico.
Non a caso, cosa che di rado succede in un inventore di immagini, il modo in cui Gilberti fotografa le cose ha un respiro teorico e poetico non indifferenti. Le sue fotografie essenziali, luminose, affascinanti, si riferiscono ad una realtà che sente sua come un'architettura dell'immaginario. Le sue immagini diventano soprattutto evocazione, traccia della memoria, sintesi temporale ed esse vanno oltre, a ripercorrere quasi proustianamente, ma senza l'ossessione compiaciuta del particolare, esperienze e storie che anticipano momenti mai vissuti se non nel pensiero. Egli sa fotografare l'anima delle cose.
Il suo modo di "scattare" esprime, più che una realtà oggettiva, un'intima visione del mondo e una capacità di cogliere l'essenza delle cose captando la lunghezza d'onda di ciò che immortala con la fotografia.
"Io ero là", sembra dirci con le sue immagini ed ecco come, in quel momento, mi è apparsa la realtà. E' la sintesi fra l'occhio del reporter e l'animo del surrealista a dare vita alla sua poesia: un'operazione di "cervello, occhi e cuore".
Ma qual'è il suo personale segreto? Forse sceglie il crepuscolo che ravviva le immagini in maniera che un cielo totalmente nero non potrebbe fare (vedi: Apple & Plazza", oppure "Gotham").
La luce e il cielo sono sempre in equilibrio col soggetto fotografato (Vedi: Cielo II e Cielo III).
Gilberti sa come interpretare poeticamente una foto o, il contrario, cristallizzare un momento poetico attraverso l'immagine (Vedi: "Abbraccio" o "Incontro").
Solo gli sguardi discreti di un poeta riescono a vedere l'anima delle cose, lasciandola intatta e pura (Vedi: Foglia e mattone" o "Palma").
Questo poeta della fotografia cerca sempre di cogliere il momento in cui l'apparecchio agisce come uno sguardo naturale, vedendo le cose "diversamente", al contrario di come ce le aspettiamo e lo dice in modo chiaro, con uno stile vicino alla libertà dell'arte contemporanea.
La realtà di Gilberti diventa, infine, "realismo magico", i paesaggi sembrano luoghi metafisici, sempre connotati da un forte romanticismo. Il suo lavoro è caratterizzato da un linguaggio espressivo particolarmente evidente e personale, in cui la memoria per la cultura e l'arte mediterranea sono sempre presenti, anche quando si tratta di architetture al di fuori del nostro territorio.
I "Quadri fotografici" di questo artista (raccolti in periodi come "Serie terrAmare", "MareParole: il dialogo" o "NYcielo"), quasi tutti di grande formato, sono stampati su canvas, acciaio, alluminio o carta speciale, a seconda del soggetto fotografico. Sono ormai numerose anche le sue mostre personali e molte delle sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all'estero.
La sua è una costante ricerca attraverso il concetto del ritmo e del movimento, tipici dei futuristi e dei cubisti, dove creatività e progettualità si mescolano tra loro e diventano indivisibili.

Eraldo Di Vita

OPERE
Cliccare sull'opera per ingrandirla.
Abbraccio Apple & Plaza
Caronte Cielo III
Foglia e mattone Il gioco
Gotham I Guscio
Incontro Palma
Pescatore Times square II
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