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La ricerca interiore di Bonifacio Castello

Bonifacio Castello è nato a Matera nel 1973 e dopo essersi diplomato al Liceo Artistico di Matera nel 1992, si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Firenze, sezione pittura, dove consegue il Diploma di Laurea nel 1996. Cominciano gli anni della speriemntazione, con attenzione particolare alla pittura ad olio su tela e legno e con la quale l'artista ricerca nuove forme espressive.
L'artista stesso afferma: " la mia ricerca affonda le radici nell'origine, rivisitando con sensibilità d'animo i primi istanti della creazione. Esseri antropomorfi pullulano all'interno di uno spazio che respira il caos di una guerriglia interiore... segni convulsi agitati da energie spasmodiche prorompono dalla superficie con violenza fino a divenire matrice significante".
Tutta la sua opera è permeata da un senso profondo, da un'anima che scava con insistenza che incide barbaricamente la superficie tutta fustellata di intrecci cromatici.
Protagonista assoluto del suo lavoro è il segno spontaneo, immediato, privo di ogni ordinaria ragione che comunica tramite le porte automatiche della mente, un segno che inizialmente distrugge l'uniformità del film pittorico per ricreare una nuova dimensione del soggetto in un universo che palpita di nuova vita.
E' un viaggio introspettivo della materia negli antri più oscuri della coscienza ;l'azione fluisce rapidamente, il gesto sprigiona il superfluo, andando a zoomare all'interno del microcosmo della materia, mettendo in risalto inediti aspetti invisibili all'occhio umano. Molte sue creazioni sono pervase da questa forza energetica.

Web: www.bonifaciocastello.com
E-mail: info@bonifaciocastello.com


Nella pittura di Bonifacio Castello si dipana un filo conduttore rappresentato dalla ricerca di possibilità tecniche che consentano di evitare l'applicazione diretta del colore e di mezzi per ottenere la forma pittorica.
E' sufficiente osservare la tecnica con cui l'artista dipinge "Riflessione", un olio su tela che farebbe invidia ad Hartung e Ernst, dove il segno fa da padrone, dove si contrappongono cultura e vegetazione, dove il linguaggio formale di Castello ha la sua origine, dove i venti, i vortici e le correnti irrompono dalle profondità dell'universo, dove cielo e terra si uniscono per dar origine alla vita.
L'opera "Sentieri della memoria" sembra esssere il risultato di questo sconvolgimento; il colore si fa più vivo e i primi "organismi cellulari" appaiono sulla terra, abitatori di questi luoghi primitivi che daranno origine al tutto. Questi esseri fantastici si protraggono aggressivamente verso l'esterno, sembrano spingersi in alto fino ad uscire dal quadro: "GUai se si liberassero".
In questa atmosfera di "Big Bang", di caos, dove si esalta la creazione del mondo, l'artista si trova a suo agio e intende creare qualcosa di primigenio tentando di riunire quei frammenti di universo, mentre tutto è ancora astrazione concepita come una sfida diretta al procedimento artistico e non al messaggio dell'opera in quanto tale.
Strane forme antropomorfe in un paesaggio amorfo popolano le opere di Castello: come scariche elettriche, visioni di cupa fantasia guizzano lungo la superficie del dipinto ed oltre. Sembrano sfuggire a qualsiasi polo di attrazione che possa dar loro una parvenza di unità compositiva o ritmo; c'è in questi dipinti un'aura di mistero, mentre le forme sembrano il risultato di una bizzarra simbiosi di componemti che si entendono nello spazio infinito.
Castello esige un impiego astratto e puro dei mezzi pittorici e conforme alle proprie regole, cioè privo di falsificazioni attraverso un qualsiasi offuscamento esterno. Si tratta di una ricerca interiore alla scoperta di una energia nuova e liberatoria. Nel segno di questo artista ci sono forza ed energia. Le immagini potenti ed espressive sono un esempio della intuitiva spontaneità dell'arte di Bonifacio Castello, la cui ispirazione è concentrata sulla ricerc a formale, sviluppando un procedimento così impegnativo e laborioso proprio per esprimere con più forza le emozioni suscitate in lui dal fare pittura.
L'obiettivo di questo originale artista, senza far riferimento visibile al mondo reale, è quello di esprimere sensazioni, atmosfere e movimento attraverso il colore e sopratutto il segno, che crea le emozioni più diverse.
E' questo il fine ultimo dell'arte di Castello: creare movimento senza costrizioni, colori senza contorni, emozioni senza realtà.

Eraldo Di Vita

OPERE
Cliccare sull'opera per ingrandirla.
Riflessione Sentieri della memoria
Loggia dei serpenti Viaggio della conoscenza 3
Pendolo della materia 3 Caos dell'anima
Creature marine Dentro la foresta 1
Underground 1 Senza titolo 1
Senza titolo 2 Le segrete dell'inconscio
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