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Luciano Castellano - Tensione e raffinatezza

Luciano Castellano è nato a Zollino (LE), dove ha compiuto gli studi tecnici. Il suo impegno nella scultura è da sempre affiancato da una lunga serie di esperienze nel settore della pubblicità, del design, della scenografia fotografica e della progettazione industriale. In questo campo ha lavorato con i gruppi creativi del settore ricerca e sviluppo Kraft, Total Japan, Haribo, Slamp, Fromalp, Ferrero.
Tali esperienze gli hanno permesso di approfondire la conoscenza di svariati materiali e l’uso di particolari tecniche che impiega nell’ambito della sua ricerca scultorea fondendo simultaneamente raffinatezza estetica e pregio delle forme.
Tra i vari riconoscimenti che l’artista ha ricevuto, citiamo: Primo Premio al "Simposio di scultura su pietra Berica" a Castelnuovo (LE) nel 2001; Premio Segnalazione alla "Prima Biennale di Pittura e scultura città di Novara"-2001; Targa della Regione Lombardia alla XXVI Rassegna Internazionale di pittura e scultura "Bice Bugatti" a Nova Milanese (2001); Segnalazione alla Seconda Biennale di pittura e scultura città di Novara (2002).Sue opere sono presenti in raccolte pubbliche e private.
Vive e lavora a Milano.

In Italia l'affermazione dell'astrattismo nella scultura è stata lenta e progressiva e molti artisti hanno oscillato a lungo tra figurativo e astrazione (Marcherini, Fazzini, Broggini).
Il vero inizio dell'astrattismo nel nostro Paese, anche per quanto riguarda la scultura, fu con Lucio Fontana quando tenne, nel 1930, la sua prima personal e di scultura astratta, mentre forme sempre più semplificate e pure sono create da Alberto Viani, memore dell'esempio di Arp, più tardi da Pietro Cascella, Pietro Consagra, Arnaldo e Giò Pomodoro.
Quelle di Luciano Castellano sono sculture che affermano un'arte umanistico-relazionale, interessata allo spirituale, al metafisico, dunque priva di quel senso di assolutezza che aveva caratterizzato il formalismo astratto del passato. La sua si può considerare un'arte linguisticamente rivoluzionaria, che riflette una grande tensione ed esprime un'estrema raffinatezza, che ha saputo sottrarre la forma alle precedenti catalogazioni creando un nuovo sistema di relazioni, vedi "Dissociazioni", una scultura che sembra un vero e proprio idolo-totem alla modernità, oppure "Il libro del tempo", un volume aperto in legno , con elementi metallici, ad evocare un intellettualismo già codificato in questo genere d'arte.
Le immagini create da questo artista vogliono essere la sintesi di fenomeni naturali, oltre che culturali, forme che intendono convincerci della realtà, se non addirittura familiarità, di un mondo interamente inventato, sintetico e personale. Il riferimento al reale non impedisce all'artista di esprimersi attraverso immagini che mascherano la realtà; vedi "Tra il maschile e il femminile" , quasi un omaggio al bacio di Brancusi o "Ritorno alle origini", una figura antropomorfa in metallo, che sembra scaturire dalle ceneri della nascita del mondo.
I materiali usati da Castellano non rappresentano altro che forme materiche nello spazio: materiali reali in uno spazio reale, dove ogni forma corrisponde alle sue finalità strutturali, secondo quella che si potrebbe definire una "Cultura dei Materiali". Castellano presenta la scultura come una costruzione mentale, alla quale dare forma concreta attraverso l'utilizzo di materiali come il bronzo, la porcellana, il legno, il porfido.
Il particolare "costruttivismo" di queste opere consiste nella strutturazione stereometrica dell'oggetto a partire dall'intersezione di piani semplici, di piani e di linee, degli spessori e dei vuoti, che danno la possibilità alla luce di entrare ed uscire e giocare con le superfici lisce o frastagliate.
La scultura astratta di questo artista si arricchisce di una tendenza organico-biomorfa, per certi versi collegabile al surrealismo, dove il processo di creazione formale si configura come meditazione visiva e percettiva.
Le sculture di Castellano compongono una sorta di microcosmo e in questo radicale naturalismo egli mette a nudo le ossa del mondo, la scultura si riscopre "adatta ad affermare la volontà di vivere".
In definitiva, la scultura di questo originale artista incarna ed esemplifica il senso inebriante di essere finalmente libera.

Eraldo Di Vita

OPERE
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Dissociazioni Equilibri
Il libro del tempo Ipotesi
La porta della memoria Origini
Presenze 1 Presenze
Ritorno alle origini Sensazioni 1
Sensazioni Tra il maschile e il femminile
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